Comunità Energetiche

da | Feb 28, 2022

Le comunità energetiche sono una nuova opportunità per intraprendere con vigore la strada della transizione energetica. Non solo l’autoproduzione ma anche il consumo distribuito dell’energia elettrica aprono una nuova fase nel rapporto con l’uso dell’energia, dei suoi impatti sull’ambiente e, nella realtà contingente, uno strumento concreto per abbattere i costi energetici.

Cos’è la Comunità Energetica?

La comunità energetica è un’associazione di utenti che, tramite la costituzione di un soggetto giuridico, collaborano con l’obiettivo di produrre, consumare e gestire l’energia attraverso uno o più impianti di produzione, in particolare fotovoltaico.

I principi:

Ogni comunità ha le proprie caratteristiche specifiche, ma tutte sono accomunate da uno stesso obiettivo: autoprodurre e fornire energia rinnovabile a prezzi accessibili ai propri membri. I princìpi su cui si fonda una comunità energetica sono il decentramento e la localizzazione della produzione energetica. Attraverso il coinvolgimento di cittadini, attività commerciali, imprese e altre realtà del territorio è possibile produrre, consumare e scambiare energia in un’ottica di autoconsumo e collaborazione.

Come si realizza l’autoconsumo di energia?

L’autoconsumo di energia si può realizzare a 3 livelli: individuale, collettivo e di comunità. In Italia, le ultime due tipologie (autoconsumo collettivo e comunità energetica) sono riconosciute legalmente dal 2020.

 

  • livello individuale: il cittadino possiede un impianto di produzione di energia rinnovabile e autoconsuma l’energia che lui stesso ha prodotto;
  • livello collettivo: una pluralità di consumatori ubicati all’interno di un edificio in cui sono presenti uno o più impianti alimentati esclusivamente da fonti rinnovabili. Gli impianti possono essere di proprietà di soggetti terzi e usufruire di specifici benefici, come le detrazioni fiscali. Un esempio: il condominio con un impianto fotovoltaico sul tetto che fornisce elettricità alle utenze condominiali ed alle unità abitative di coloro che aderiscono alla rete;
  • comunità energetica: i soggetti che partecipano devono produrre energia destinata al proprio consumo con impianti alimentati da fonti rinnovabili. Per condividere l’energia prodotta, gli utenti possono utilizzare le reti di distribuzione già esistenti e utilizzare forme di autoconsumo virtuale;

E’ fondamentale sottolineare che un cittadino, un condominio, una Pubblica Amministrazione o un’impresa che scelga di autoconsumare l’energia elettrica prodotta da un impianto fotovoltaico accede ad una serie di vantaggi economici:

  • Risparmio in bolletta, riducendo i costi delle componenti variabili della bolletta ma anche quelli fissi come gli oneri di trasporto, ad esempio;
  • Guadagno sull’energia prodotta: produrre energia con un impianto fotovoltaico può rappresentare una fonte di guadagno grazie ai meccanismi incentivanti;
  • Agevolazioni fiscali (detrazioni o superammortamento): recupero del 50% dei costi di realizzazione per i privati che realizzino un impianto fotovoltaico sul tetto di un edificio. Per le imprese il superammortamento è del 130% del valore dell’investimento;

Poiché in una comunità energetica l’energia viene prodotta da fotovoltaico, si riducono le emissioni di CO2 e di altri gas serra. Il valore medio di emissioni per ogni kilowattora consumato dal contatore domestico è di 352,4 grammi di CO2 equivalente. La produzione di energia fotovoltaica invece, al netto della CO2 emessa in fase di realizzazione dell’impianto e dei suoi componenti, non produce emissioni dannose per l’ambiente.

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