Davi Kopenawa: Dalai Lama della foresta

da | Apr 27, 2022

Chi è Davi Kopenawa?

Abbiamo iniziato questa rubrica dal titolo #nonsologreta per ricordare la storia delle persone che lottano e hanno lottato per salvare il #pianeta.

Questa volta vi raccontiamo del leader e portavoce del popolo Yanomami del Brasile, Davi Kopenawa.
Lo sciamano è noto a livello internazionale per il suo lavoro in difesa dei diritti degli indigeni e la salvaguardia della Foresta Amazzonica, che gli è valso il soprannome di “Dalai Lama della foresta”. Nel corso della sua vita Davi ha ottenuto molti premi e riconoscimenti, tra i quali il “Global 500” delle Nazioni Unite, la menzione d’onore della giuria del “Premio Bartolomé De Las Casas” e, nel 2019, ha ricevuto il “Right Livelihood Award” a Stoccolma.

Kopenawa esercita da più di 30 anni un ruolo fondamentale cooperando con i funzionari statali brasiliani per la protezione legale degli Yanomami, essendo riuscito nel 1992 a far riconoscere ufficialmente al governo carioca il territorio dello Yanomamiland, grazie all’appoggio della ONG internazionale Survival e alla costituzione della Commissione Pro-Yanomami. L’enclave, che si estende su più di 96.600 km2, è divenuta uno dei più importanti incubatori di biodiversità e preservazione genetica del Pianeta, ospitando, inoltre, circa 35.000 indigeni.

Davi è impegnato anche in campo sanitario, aiutando la Commissione Pro-Yanomami a sostenere l’organizzazione medica Urihi che forma operatori sanitari Yanomami contribuendo a ridurre con successo i tassi di malattie infettive grazie alla presenza di medici all’interno delle comunità.

Insieme ai leader di 11 tribù indigene, Kopenawa ha fondato nel 2004 l’Associazione Hutukara Yanomami (hutukara, nella lingua Yanomami, significa “la parte del cielo da cui è nata la terra”). L’organizzazione si occupa di dar sempre più voce agli Yanomami a livello nazionale, consentendo di difendere i propri diritti. Parte dei progetti di Davi sono pensati anche per accrescere la consapevolezza dei giovani indigeni rispetto alla propria terra e comprendono: programmi di istruzione, comunicazione e mappatura dei luoghi.

L’attivista sciamano ha ricoperto e ricopre un ruolo essenziale nell’unire le comunità indigene per resistere alle compagnie minerarie, agli allevamenti intensivi e alle altre potenti lobby che distruggono le terre e i mezzi di sussistenza degli Yanomami. Si impegna, inoltre, per preservare la foresta pluviale e le tradizioni del suo popolo, per continuare ad abitare in modo sostenibile queste terre.

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