Crisi energetica: cosa accadrà e come superarla

da | Set 29, 2022

Crisi energetica: cosa accadrà e come superarla

Il caro bollette è da mesi al centro del dibattito pubblico ed è stato uno dei temi più discussi durante la campagna elettorale delle Amministrative.
Ebbene, sappiate che siamo solo all’inizio di una telenovela che, con ogni probabilità, ci terrà compagnia per tutto il 2023.
Per intenderci, il buzz a cui stiamo assistendo oggi è niente a confronto di ciò che si scatenerà nelle prossime settimane con la stagione fredda alle porte e la conseguente accensione del riscaldamento.
Le fatture di energia elettrica ricevute ad agosto e settembre rappresentano solo le prime avvisaglie di un rincaro che non ha precedenti nella storia.

Quali sono gli elementi che hanno innescato questa crisi?
Quali azioni possiamo intraprendere per superarla?

Sono stati questi i due macro-temi discussi a Diretta Verona, il programma televisivo condotto da Mario Puliero e trasmesso giovedì scorso su TeleArena.

Tra gli ospiti del programma, assieme al nostro Presidente Ing. Luca De Rosa:

 

  • Alberto Mazzuccato amministratore delegato di AGSM AIM
  • Tommaso Ferrari Assessore alla Transizione Ecologica del Comune di Verona
  • Roberto Iraci Sareri Presidente della Confartigianato di Verona
  • Davide Cecchinato Presidente dell’Adiconsum della Regione Veneto

Scenario attuale

Nella prima parte della trasmissione si è cercato di ricostruire i fatti che hanno contribuito a generare la crisi energetica e, aspetto importante, è stato sfatato il mito degli extraprofitti delle società energetiche che tanto aveva fatto discutere nelle ultime settimane.

Lato imprese, dopo 2 anni di pandemia sanitaria, la crisi energetica rappresenta il colpo di grazia: stando al sondaggio di Confartigianato, circa il 30% delle imprese intervistate rischia di abbassare le serrande.

Lato consumatori, dall’Osservatorio dell’Adiconsum si rilevano gravi difficoltà nel pagamento delle fatture di energia elettrica (i consumi di gas sono al momento ancora limitati). La cosiddetta “povertà energetica” è un indice in rapida ascesa: sono 9 milioni gli italiani che rischiano di non poter pagare le bollette per via della situazione economica in cui versano.

Lato operatori, la stragrande maggioranza dei player del settore navigano nell’incertezza per via della volatilità dei prezzi e la conseguente impossibilità di pianificare l’uscita di cassa con un’esposizione finanziaria che non ha precedenti.

Come superare indenni questa fase?

Uscirne indenni sarà davvero complicato anche perché soluzioni nel breve periodo non se ne vedono: se da una parte il Governo ha lavorato bene riempiendo in pochi mesi il 90% degli impianti di stoccaggio del gas, dall’altra è mancato un coordinamento sovranazionale (e quindi l’Europa) su provvedimenti di fondamentale importanza come disaccoppiamento del prezzo delle rinnovabili dal gas e price cap sul gas.

Detto questo, a meno di stravolgimenti di scenario, l’unica strada percorribile per i consumatori sembra essere il razionamento ovvero la messa in pratica di comportamenti virtuosi che generino una riduzione di consumi e sprechi energetici. In quest’ottica, tornerà certamente utile la campagna di sensibilizzazione inserita dal MiTe nel Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas. Da questa iniziativa il Ministero della Transizione Energetica si aspetta un risparmio di ben 2,7 miliardi di Smc di gas naturale (circa il 4% dei consumi totali di gas in Italia).

Nel medio termine, sarebbe opportuno innanzitutto sbloccare i 65 GW di parchi rinnovabili che ci renderebbero nell’immediato meno dipendenti dal gas russo. Non meno importante, la mappatura e l’ottimizzazione dei consumi delle Pubbliche Amministrazioni, l’aumento degli investimenti in soluzioni di indipendenza energetica come pompa di calore e fotovoltaico e, non per ultima, la tanto attesa emanazione dei decreti attuativi in tema comunità energetiche.

In linea generale…

Concordiamo con quanto espresso da Tommaso Ferrari, Assessore alla Transizione Energetica del Comune di Verona: è doveroso cambiare approccio. Il più delle volte ci ritroviamo a dover gestire criticità di tale portata in pieno stato emergenziale. Dobbiamo necessariamente prevenire il problema a monte e l’unico modo che abbiamo di farlo è PIANIFICARE. Per l’ennesima volta ci siamo fatti trovare impreparati.

Concedeteci però una provocazione: com’è possibile programmare il futuro se in 10 anni si succedono 7 Governi diversi? Anzi 8 se consideriamo quello entrante…

La speranza di tutti noi è di vedere una politica coraggiosa, in grado di scegliere le contromisure in tempi rapidi, certi. Allo stesso tempo ci piacerebbe registrare lato consumatori un’evoluzione degli stili di vita, da consumistici a sostenibili. Al di là della crisi, dobbiamo fare nostre le best practice per evitare gli sprechi di energia che da commodity si sta trasformando in bene prezioso e limitato. Lo dobbiamo fare per salvaguardare il Pianeta e per dare un futuro alle prossime generazioni.

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